L'abisso della vanità

€14.00 (In Stock)

DISPONIBILE DAL 20 FEBBRAIO

Titolo: L’ABISSO DELLA VANITÀ

Autrice: GIOVANNA BRECCIA

In copertina “Il grande gorgo” di PIER AUGUSTO BRECCIA

Editore: TEMPRA EDIZIONI

Genere letterario: ROMANZO

Lingua: ITALIANO

Pagine: 172 pp.

Anno di pubblicazione: 2025

Formato: BROSSURA

ISBN: 979-12-80036-35-3

Listino: € 14.00

Disponibile esclusivamente in versione cartacea.

Descrizione: Un libro ricco di riflessioni sulla forza di attrazione che la vanità esercita sull’uomo, un essere completo, dotato di discernimento e volto per natura alla realizzazione del potenziale innato ma che cause esterne possono deviare dalla traiettoria per cui è predisposto. La famiglia di origine e il sociale possono esercitare un'influenza tale da determinare una percezione di sé distorta dalla realtà. La vanità, il desiderio di supremazia e l’assenza del limite sono pronti ad agguantare l’uomo rendendolo schiavo del suo orgoglio che si può mostrare in due modi, come delirio di onnipotenza o, al contrario, come ostinazione nelle proprie convinzioni ritenute verità assolute. È difficile sottrarsi al fascino ammaliante della vanità e, quando si precipita nel suo pozzo, si è per sempre perduti.

«Certe anime sono tanto disavvezze al sentimento quanto invece lo sono al gusto del prendere, dell’arraffare, per dimostrare a sé stesse di non aver bisogno di nessuno».

Giovanna Breccia, psicoterapeuta e scrittrice, ha pubblicato saggi filosofici sulla rivista “Contributi di storia della filosofia” (Edizioni dell’Ateneo) e, tra le opere di narrativa, “Frammenti inquieti dell’Io” (Borla 1992 e Città del sole 2015), la raccolta di racconti “Un uomo normale-Variazioni su tema” (Teseo 2003), “Il destino” (Italia Semplice 2017), “Angeli caduti” (Italia Semplice 2018), “La vita” (Italia Semplice 2019), “Il tempo” (Italia semplice 2020), “Il male” (Italia semplice 2021), “La seduzione della libertà” (Booksprint edizioni 2022), “Perdite ambigue” (Booksprint edizioni 2023). Ha collaborato con Luca Canali al libro “Ognuno soffre la sua ombra” (Bompiani 2003).