Marika Luparella nasce nel 1962 ad Ariano Irpino.
Insegna materie Letterarie e Latino presso il Liceo “Pietro Paolo Parzanese”, nel suo paese d’origine.
Opera attivamente sul territorio irpino con le associazioni “Vizio di leggere” e “Fidapa”.
Cura la sua pagina Facebook “Luci e ombre”.
Ha contribuito alla realizzazione di diverse antologie con alcuni dei suoi scritti e ha ricevuto una menzione d’onore al Concorso Nazionale di Poesia e Racconti Carlo Gesualdo “Il Principe dei Musici” per un racconto.
La silloge poetica “Risvegli in chiaroscuro” è la sua prima opera edita, che sarà presentata in questa breve intervista.
Cara Marika, ti accolgo con piacere in questo spazio virtuale di Tempra Edizioni.
MARIKA: Ringrazio Marianna, Irene e tutto il team di Tempra Edizioni per avermi dato la possibilità di divulgare i miei scritti e per la disponibilità e professionalità dimostrata nei miei confronti.
1) Quale valore assume la poesia in questa epoca ibrida?
Potrei paragonare i poeti a tanti Don Chisciotte di “cervantesca” memoria che si ostinano a combattere contro i mulini a vento; l’immagine potrebbe sembrare un po’ cruda e pessimistica, ma credo che il punto di forza consista proprio nella tenacia con cui la poesia può sfidare la banalità, il pressapochismo e la carenza di ideali tipici della nostra epoca per farsi ascoltare e produrre, anche se molto lentamente, dei cambiamenti. “La bellezza salverà il mondo”, è il mio motto e per bellezza si intende la natura e tutte le forme di arte, quindi anche la poesia.
2) A quali poeti ti ispiri?
Dire che mi ispiro a Leopardi, Montale, Dickinson, Saba, Merini, e altri poeti italiani e stranieri che adoro, sarebbe una manifestazione di presunzione, non ho mai pensato nemmeno lontanamente di raggiungere alti livelli. Le mie sono solo riflessioni in prosa poetica che, in alcuni momenti della mia vita, hanno avuto anche una funzione terapeutica. Tendo ad essere molto introspettiva per cui la scrittura mi ha aiutato, fin da bambina, in determinate circostanze di disagio. Naturalmente il retaggio letterario e culturale, le competenze implicite del lavoro che svolgo, il grande amore che ho sempre nutrito per la lettura hanno, anche inconsapevolmente, influenzato il mio stile e i miei pensieri; d’altronde “ognuno di noi è tutti i libri che legge, tutti i film che vede”, ha detto qualcuno prima di me. Ho sempre nutrito una grande passione per la psicologia, pertanto, guardando dall’esterno, sento di affermare che l’autore di cui si avverte maggiormente l’influsso nei miei scritti, sia il mio preferito, Luigi Pirandello.
3) Dall’insegnamento di materie Letterarie all’esordio poetico: nei componimenti “Le ali della maturità” e “Maturità 2019: Carmen” poni in essere delle riflessioni - magari in virtù della tua professione e dell’affezione per gli alunni - su questo passaggio cruciale verso il mondo degli adulti o in memoria di ciò che purtroppo non sarà. Cosa puoi dire a riguardo?
Credo che per ognuno di noi il lavoro rappresenti una delle esperienze fondamentali del proprio percorso di vita, di conseguenza non può restare fuori quando si decide di raccontarsi. Se il tuo lavoro è l’insegnamento non puoi non essere empatica, magari, se non lo sei caratterialmente, lo diventi con il tempo. È così, o almeno dovrebbe esserlo, altrimenti sarebbe meglio scegliere un’altra attività. I ragazzi aiutano a restare giovani dentro, rappresentano la vitalità, per questo è innaturale vederli andar via prima di noi adulti. Purtroppo è accaduto con Carmen, ma anche con Gianmichele, Lorenzo, Francesca e altri che ho incontrato nei miei 25 anni di insegnamento, perché la vita non sempre è giusta e non sempre segue il corso della natura. Il bisogno di esprimere le sensazioni provate davanti a tanta sofferenza è stato impellente e spontaneo.
4) Nella raccolta “Risvegli in chiaroscuro” riaffiorano alla memoria emozioni, luoghi e persone a te legate. Hai un rapporto pacifico con i tuoi ricordi nonostante la nostalgia che ne può derivare?
Ci sono momenti in cui i ricordi fanno sorridere, magari quando vengono rievocati e condivisi con altre persone, altri, invece, in cui fanno ancora male e riacutizzano le cicatrici. Ritengo, d’altronde, che la riappacificazione con sé stessi, con i ricordi, i sensi di colpa, l’integrazione della propria ombra, sia un processo che duri tutta la vita, specialmente per le persone irrequiete come me.
5) Nei tuoi versi il tempo viene interiorizzato da immagini, suoni e profumi che riportano la mente ad eventi tristi o gioiosi. Il dolore celato di malinconia rappresenta l’oscuro ma può divenire una finestra sul mondo da cui far trapelare la luce?
Sicuramente le esperienze negative insegnano a guardare tutto con occhi diversi, soprattutto a diventare più sensibili ed empatici, e l’empatia è una risorsa indispensabile, l’unica che può farti capire il dolore e la sofferenza degli altri sia in una dimensione individuale che sociale.
6) La prefazione del volume è stata curata dalla dott.ssa psicologa dello sviluppo dei comportamenti efficaci Stefania Aurigemma, che lo colloca in una cornice di piena autenticità. Ne discuterete insieme ad un evento letterario che si terrà il 12 agosto in Ariano Irpino, vuoi anticipare qualcosa?
Stefania Aurigemma è una mia carissima amica, a cui va, tra l’altro, il merito di avermi incoraggiata con insistenza a pubblicare i miei scritti che già aveva avuto modo di leggere. Ha curato la stesura di un libro intitolato “Autenticità” (Pensa editore), formato da una raccolta di saggi di vari autori nei quali il concetto di autenticità viene trattato attraverso sfaccettature di carattere filosofico, psicologico, artistico e narrativo. Riflettendo, siamo arrivati alla decisione di collegare, attraverso una discussione non accademica ed informale, i nostri lavori proprio intorno al filo conduttore dell’autenticità. Una scrittura che privilegia l’espressione di emozioni e stati d’animo, a prescindere dal valore qualitativo, non può essere avulsa dall’autenticità. D’altra parte il rapporto di amicizia che si è instaurato con Stefania è nato inizialmente su Facebook e si è consolidato sempre di più proprio grazie alla nostra capacità di “raccontarci” senza orpelli e con grande reciproca sincerità.
7) Un motivo per cui un lettore dovrebbe leggere “Risvegli in chiaroscuro”?
Forse semplicemente per conoscere un po’ di sé attraverso me.
8) Qualcosa da aggiungere?
Invito tutti a partecipare all’evento del 12 agosto, promosso dall’Associazione “Vizio di Leggere” che si terrà dalle ore 18:00 al Palazzo degli Uffici in Ariano Irpino (AV), dedicato a Domenico Carrara, poeta irpino di grande sensibilità purtroppo prematuramente scomparso. Sarà un pomeriggio di dialogo all’insegna dell’autenticità e del sentire sincero in cui presenterò “Risvegli in chiaroscuro”.
Ringrazio Marika per l’intervista.
Marianna Iannarone