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Associazione Culturale "Tempra Edizioni"

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Tempra Edizioni, Editoria, Libri, Pubblicazione, Autori Emergenti, Poesia, Saggistica, Narrativa, Shop online, Interviste, Lettori, Catalogo
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INTERVISTA A VALERIA DEL GAIZO

2024-05-23 22:01

TEMPRA EDIZIONI

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INTERVISTA A VALERIA DEL GAIZO

Intervista a Valeria Del Gaizo psicoterapeuta specializzata in Terapia familiare ad indirizzo sistemico-relazionale...

Valeria Del Gaizo (Avellino, 1983) si laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".  Svolge la professione di psicoterapeuta specializzata in Terapia familiare ad indirizzo sistemico-relazionale. Tra le diverse esperienze lavorative ha collaborato con l'unità di Psicologia Oncologica e delle Patologie Organiche Gravi - reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma. È stata Coordinatrice di una Casa Albergo per anziani nella provincia di Avellino e direttrice di un Centro di prima accoglienza per donne e bambini richiedenti asilo, nella provincia di Benevento presso Dhakira - Centro studi ed iniziative per l'immigrazione. È socia fondatrice di diverse associazioni senza scopo di lucro, che si occupano di terzo settore. Attualmente si dedica principalmente alla libera professione. Ama l'arte in generale, dipingere, leggere e ha una passione per i cani.

 

Mediante la sua esperienza, relativa ad un percorso tanto delicato e complesso come la procreazione medicalmente assistita (PMA), Valeria si racconta attraverso la scrittura di una favola per far conoscere in primis a sua figlia e poi a tutti, specie a coloro che stanno vivendo una situazione simile, le difficoltà, le paure e le gioie per dare alla luce nuove vite. Questo forte desiderio di condivisione ha spinto Valeria a scrivere “Per arrivare a te”, la favola è stata illustra da Rosemary Cresta, che ringraziamo.

In questa breve intervista l’autrice si aprirà a delle confidenze.

 

Valeria sei la benvenuta nel salotto virtuale di Tempra Edizioni.

 

VALERIASalve a tutti. È un piacere essere qui. Grazie.

 

1) Prima d’ora ti eri mai approcciata alla scrittura creativa?

Prima d'ora non mi ero mai approcciato alla scrittura creativa, è nato tutto a seguito di una esigenza profonda, personale. Fin da ragazzina, ho sempre avuto un diario segreto, dove mi trovavo ad appuntare i miei pensieri, le mie emozioni più profonde, ma nulla più di questo.  La mia esperienza personale, il mio vissuto, la voglia di condividere la mia esperienza con gli altri, di sconfiggere un tabù, il profondo desiderio di poter essere di aiuto e sostegno a chi come me e mio marito si approcciavano al mondo della PMA, è stato il motore di questa iniziativa.

 

2) Quando è maturata in te l’idea di scrivere una favola, non una qualsiasi, ma su un tema così delicato come la procreazione medicalmente assistita (PMA)

Una mattina, mia figlia era nata da pochi mesi, ero lì, in piedi, davanti alla sua culletta, mentre la osservavo riposare, ad un tratto sono stata invasa da una sensazione di urgenza, una forza interiore mi spingeva a tirare fuori, a mettere nero su bianco la nostra storia. La storia del suo concepimento, di quanto fosse stata desiderata e voluta, il percorso d'amore che io e mio marito Ivan abbiamo messo in atto per arrivare ad Antonia, insomma, la storia della mia famiglia. Non solo da mamma ma anche da Psicoterapeuta ho sentito forte il desiderio di condividere la nostra esperienza, così che potesse essere per altri dopo di noi, una piccola luce in fondo al tunnel. Non vogliamo essere un esempio ma piuttosto una speranza, dare un conforto per un percorso che ahimè, ancora è avvolto da un alone di mistero. Si parla ancora troppo poco di fecondazione medicalmente assistita, quasi come fosse qualcosa di cui vergognarsi, e attraverso questa favola ci tengo a trasferire il messaggio che assolutamente non bisogna sentirsi sbagliati, difettati.

 

3) Narrare la realtà ai bambini non è mai semplice, specie quando si spiega come si viene al mondo, ma tu ci riesci con parole ricercate, semplici e dolci. Se solo qualcuno, nella tua esperienza di vita, ti avesse rivolto le parole giuste per supportarti nel percorso o per spiegarlo a tua figlia, avresti ugualmente scritto questa storia?

Probabilmente sì, l'avrei scritta ugualmente perché nasce in primis da un'esigenza personale, avevo la necessità di andare ad elaborare, attraverso la scrittura, il mio vissuto emotivo. Certamente devo ammettere di non aver trovato molto sull'argomento.  All'inizio del nostro percorso, spesso ho cercato per conforto, per avere un'idea più chiara della situazione, una storia, un libro, un racconto che affrontasse il tema della PMA, ma ho avuto enorme difficoltà a reperire informazioni in merito.  La mia idea di scrivere questa favola, nasce anche dalla volontà di far conoscere questa tematica, di cui, ripeto si parla pochissimo. E poi la favola, oltre a raccontare un percorso di fecondazione assistita omologa, andata a buon fine, vuole essere anche un aiuto a quei genitori, che come noi, ce l'hanno fatta, a comunicarlo ai loro figli. Così che non resti un non detto, un’omissione, ma una narrazione naturale della loro storia personale.

 

4) Il tuo coraggio di mettere a nudo la tua anima di donna, prima ancora di genitrice, nel raccontare una tua vicenda privata è un eco per informare e sensibilizzare i lettori sulla PMA?

Assolutamente sì! Trovo davvero avvilente che nel 2024 si faccia ancora tanta fatica a parlare di infertilità. L'infertilità è considerata dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una patologia, e come tale va curata. Per infertilità si intende l'assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti. L’infertilità è in crescita? Purtroppo l'infertilità è un fenomeno in crescita che riguarda circa il 15-20% delle coppie, ed è determinato da diversi fattori. Eppure, non se ne parla. La cosa che ancor più mi fa dispiacere è percepire, vedere, sentire, il senso di vergogna che accompagna le coppie che si affacciano al mondo della PMA. Nella mia stanza di terapia spesso mi trovo a lavorare con pazienti che affrontano questi percorsi, proprio sulla mancata accettazione del loro vissuto emotivo. Il rifiuto dell'idea di non essere perfetti, di avere qualcosa in meno degli altri, porta la coppia a chiudersi, il più delle volte senza coinvolgere nessuno, né la propria famiglia, né gli amici, né nessuna relazione significa.  Spesso si tiene il "segreto" per sé. Ecco l'obiettivo è anche quello di portare queste persone a vivere il percorso in maniera più funzionale, più "leggera", alla luce del sole, senza avere paura del giudizio altrui, del giudizio di chi nelle nostre scarpe non ci camminerà mai.

 

5) Dal 1° aprile la PMA è entrata nei Lea cioè è stata inclusa nell'offerta del Servizio Sanitario Nazionale. Può essere realmente un passo avanti affinché più coppie possano accedere a tale pratica?

È un risultato importante per una pratica medica che in Italia ha dovuto combattere per essere riconosciuta e accettata. Soprattutto perché la resistenza da parte del mondo cattolico verso le tecniche procreative è stata lunga e accanita. Indubbiamente la procreazione medicalmente assistita entra a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza, diventando un diritto riconosciuto dell’offerta di salute del Servizio Sanitario Nazionale. Con i Lea abbiamo ottenuto la legittimazione delle cure, che diventano un diritto per tutte le coppie che ne hanno la necessità. D'altra parte, l'aumento costante della richiesta non sempre riesce ad essere  soddisfatta pienamente dal Servizio Sanitario Nazionale. 

 

6) Essendo un medico, quali migliorie potrebbero essere apportate nel sistema sanitario italiano per le famiglie che decidono di intraprendere la PMA?

Direi che in assoluto sarebbe quello di ridurne i costi, che fossero tecniche mediche alla portata di tutti, che non fosse solo un privilegio per pochi. Su mia libera iniziativa voglio donare i miei proventi di autrice a sostegno delle coppie che non possono affrontare la spesa onerosa di questi percorsi*(

 

*Libera iniziativa dell’autrice che non coinvolge Tempra Edizioni e/o la catena di distribuzione nazionale store digitali e librerie fisiche e/o terzi venditori.

 

7) In “Prima di arrivare a te” spunta fuori “la tartaruga” che diventa una fonte inesauribile di speranza per la giovane coppia di amanti desiderosi di devenire genitori. Come ti è balenata alla testa questa figura?

La tartaruga rappresenta il coraggio di mettersi in gioco, nonostante le difficoltà che la vita può presentare. Simboleggia la saggezza che ci rassicura durante il viaggio intrapreso per arrivare a nostra figlia, il faro che illumina il nostro cammino.

 

8) Come è nata la collaborazione con l’illustratrice Rosemary Cresta?

La collaborazione a quattro mani, intrapresa con l'illustratrice Rosemery Cresta nasce per caso. Sono io a cercarla dopo aver visionato dei suoi lavori, e ci siamo piaciute fin da subito. Si è creata un'armonia naturale che ci ha accompagnato durante tutta la stesura della favola, Rosmery è stata una presenza davvero preziosa, da un punto di vista professionale ma soprattutto umano. Ha una delicatezza d'animo che parte dallo sguardo e dal cuore e si trasforma in colore.

 

9) Quando Rosemary ha dato vita graficamente alle tue parole mediante le sue illustrazioni quali sono state le tue sensazioni?

Rosemery ha colto fin da subito il mio stato emotivo ed è stata in grado di comprendermi profondamente.  È stato un lavoro fluido e con pochi cambiamenti in corso d'opera, davvero è avvenuto tutto in un clima di sintonia e professionalità che mi ha fatto completamente affidare a lei.

 

10) A chi dedichi il libro?

Certamente a mio marito Ivan, compagno di viaggio sempre pronto ad afferrarmi quando stavo per cadere. Porto sicuro nel quale riposare le mie membra stanche. Solo nel nostro amore abbiamo trovato la forza di non arrenderci. A mia figlia Antonia, il mio dono inaspettato, la mia gratitudine profonda all'universo, la mia gioia più grande.
Alla nostra famiglia che ci ha sempre compreso, incoraggiato e sostenuto.
E a tutte le donne che ancora nel cuore hanno quella lacrima che è stata anche la mia, quel senso di dolorosa mancanza di qualcosa che non c’è mai stato ma che sta lì. Brilla per assenza. Sarò sempre al vostro fianco, a contrastare i giudizi e a difendere la libertà di scelta.

 

11) Qualcosa da aggiungere?

Un'ultima cosa sì, ho dato vita ad un'Associazione che si occupa, in forma gratuita, di PMA, da un punto di vista informativo, di sostegno, di accompagnamento al percorso di fecondazione. Con tutta una serie di servizi messi a disposizione degli utenti.  Ovviamente non poteva che chiamarsi "per arrivare a te" associazione di fecondazione assistita PMA.  Grazie per l'attenzione.

 

Ringrazio Valeria per l’intervista.

 

 

Marianna Iannarone 

per Tempra Edizioni

 

 

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