Jole Morelli (Avellino, 1983) si è laureata in Giurisprudenza ed ha svolto pratica legale. Da adolescente ha recitato nella commedia: “Quarant'anni ma non li dimostra” di Peppino e Titina De Filippo e in altre organizzate a Grottaminarda (AV). Ha pubblicato diverse poesie sul giornale Miscellanea di Lettere, Arti e Scienze. Ha partecipato al reading poetico organizzato dall’associazione “Il Quarzo Rosa” di Grottaminarda in occasione dell’evento “Giornata della Poesia” 2024.
“Parole in fiore” è la sua prima silloge di prosa poetica la cui prefazione è stata curata dalla poetessa Anna Calabrese.
Jole sei la benvenuta nel salotto virtuale di Tempra Edizioni.
JOLE: Ciao!
1) Quale significato assume per te la Poesia?
La poesia per me è estro, eco dell'anima.
2) A quali poeti ti ispiri?
A nessun poeta m'ispiro in particolare, anche se amo i classici.
3) Perché hai intitolato la silloge “Parole in fiore”?
L'ho intitolata “Parole in fiore” perché ogni parola è petalo che carezza l’anima.
4) Nella raccolta riproponi il concetto di tempo sia in una visione passata che di un presente quasi sfuggente per la sua proiezione verso un futuro sognante. Per una sognatrice come te quanto è difficile non lasciarsi trasportare e ancorare bene i piedi a terra?
Sì, infatti, non c'è presente senza passato e il futuro ovviamente lo si sogna positivamente ma senza lasciarsi trasportare.
5) L’attesa è un altro tema ricorrente che si lega con l’aspettativa, vero?
Certo, ci si attende sempre un futuro migliore.
6) La ricerca del porto sicuro a cui fai riferimento, che spesso assume il significato di faro, di spiraglio di vita contro le insicurezze e le paure, è anch’essa visione di gioia nelle piccole cose o più insoddisfazione e sofferenza?
Scaturisce dall'insoddisfazione, sofferenza, delusione e si è sempre alla ricerca di un porto sicuro, ossia di una luce dopo il buio.
7) Molti componimenti sono delle odi alla natura, che rapporto hai con essa?
Sì, sono odi alla natura in quanto non ci tradisce mai anche se l'uomo l'ha devastata.
8) La speranza sembra essere provvidenziale come variazione di un destino, ed è realmente così?
Se non ci fosse questa virtù teologale la vita non avrebbe senso in quanto provvidenziale.
9) Hai interpretato diversi personaggi a teatro, in diverse commedie, in qualche modo immedesimarsi negli altri ha contribuito a scaturire nuove considerazioni poetiche nei tuoi componimenti?
Certamente hanno contribuito a farmi crescere spiritualmente e mentalmente.
9) Qualcosa da aggiungere?
Avrei tanto e niente da aggiungere. La poesia per me è motivo di vita, è scrittura che mette a nudo la mia anima.
Ringrazio Jole per l’intervista.
Marianna Iannarone per Tempra Edizioni