Giulia Savarelli e Lorenza De Marco, due giovani donne che hanno in comune tanti interessi, tra cui la passione per la scrittura, hanno ideato e curato la raccolta antologica “Doppia marea”, edita da Tempra Edizioni, coinvolgendo numerosi artisti tra cui: poeti, scrittori e fotografi. Prima di scoprire qualsiasi aneddoto relativo al progetto, che ci verrà rivelato in questa doppia intervista, vi presento le ragazze.
Giulia Savarelli (Castiglion Fiorentino, 1990), penna già nota a Tempra Edizioni, è laureata in Letterature e traduzione interculturale presso l’Università di Roma Tre, ha frequentato la scuola di fotografia CSF Adams, specializzandosi poi in editoria e scrittura creativa. Vive a Cosenza, luogo in cui ha conosciuto la scrittrice Lorenza De Marco, dove insegna Lingua, letteratura e cultura spagnola, oltre a lavorare come editor e correttrice di bozze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: il racconto illustrato Grigio su Bianco (Alter Ego Edizioni, 2015), il racconto Come volersi sul settimanale “Oggi” (2017); i romanzi Vic, dopo la tempesta e Giunio, di giugno (Edizioni Effetto, 2019 e 2021); i romanzi Miele nero – I legami del Biviere (Giacovelli Editore, 2023), tradotto in lingua inglese nel 2024 e Chiuso (Edizioni Effetto, 2023). È membro dell’Associazione culturale fotografica “Ladri di Luce” e collabora con le riviste “22pensieri” (Chance Edizioni), “N2” e “Topsy Kretts”. Gestisce le pagine Instagram fotoforesi e vulpes_in_fabula_ dove tratta di fotografia, letteratura, natura e artigianato.
Lorenza De Marco (Cosenza, 1995) è laureata in Lettere e Beni Culturali e Filologia Moderna presso l’Unical. Ha frequentato il corso di editoria di Giulio Perrone Editore e attualmente lavora come editor e coach di scrittura freelance, e per la casa editrice Chance. Nel 2022 pubblica il libro per l’infanzia Storie per bambini svegli, edito da PAV Edizioni. Ha collaborato come articolista alla rivista divulgativa “Il Sileno”. Scrive per “I racconti delle ragazze” e “22 pensieri” (Chance Edizioni). È tra le autrici di Wyrd – cinque voci di donna (Edizioni La Rìa). Collabora al progetto Arancia Geopolitica, occupandosi della valutazione e correzione degli articoli. Dal 2020 gestisce la pagina Instagram leultimeletteredi dove parla di libri, scrittura e femminismo.
Mediante la loro esperienza, sia Giulia che Lorenza hanno deciso di curare una raccolta antologica che più comunemente preferirebbero definire “volume zero” come prototipo del lancio per dare un seguito a più volumi.
Giulia e Lorenza benvenute nel salotto virtuale di Tempra Edizioni.
GIULIA: Salve a tutte e a tutti e grazie a voi di Tempra Edizioni per averci concesso questo spazio prezioso. Sono felice di essere qui, con una tazza di tè nero in mano che ancora scotta, per potervi parlare di un progetto che mi sta a cuore: il “volume zero” di “Doppia Marea”.
LORENZA: Ciao a tutti e a tutti! Grazie di cuore a Tempra Edizioni per averci donato tempo e spazio. Anche io sono molto lieta di essere qui e parlare di un progetto a me molto caro, un sogno che si avvera: la realizzazione di “Doppia Marea.”
1) Come è avvenuta la vostra conoscenza artistica?
GIULIA: La nostra conoscenza artistica non è avvenuta grazie alla scrittura, ma alla fotografia e, un giorno di circa otto anni fa, ho avuto occasione di fotografare Lorenza dentro il meraviglioso Orto Botanico dell’Università della Calabria. Ciò che ci ha unite è stata l’attenzione per i dettagli, per le emozioni e la natura: medesime tematiche che ancora oggi compongono i nostri lavori artistici. Quel giorno abbiamo utilizzato specchi, adesivi a forma di coccinella, fiori e piante, nel nostro set. A ripensarci adesso mi viene da sorridere: non avrei mai immaginato che da un progetto fotografico, nato anche un po’ per gioco, potesse nascere un vero e proprio percorso.
LORENZA: Ho conosciuto Giulia grazie alla fotografia. Seguivo con estrema ammirazione la sua pagina Instagram e amavo molto il suo modo di immortalare gli animi di ognuno. Ho vinto la timidezza e le ho chiesto di esser fotografata. Il giorno del nostro incontro ha sancito, sin da subito, un’amicizia e un affetto profondo. Siamo diventate amiche perché condividiamo le stesse passioni. Entrambe, infatti, scriviamo e fotografiamo e, soprattutto, proviamo un legame intenso per la natura. Sono passati quasi otto anni dal set, eppure nulla è mutato: abbiamo sempre nuove idee e parliamo, tra una tazza di tè e una passeggiata al parco, di tutto ciò che ci conduce alla vita: l’arte.
2) Quando è maturata l’idea di lanciare un Contest che ha visto poi la produzione ultima del volume “Doppia mare” di AA. VV.?
GIULIA: Lo scorso anno, Lorenza mi ha proposto di creare qualcosa assieme e, allo stesso tempo, di coinvolgere più persone. Il primo progetto che abbiamo portato avanti assieme è stata un’antologia di racconti, fotografie e poesie tutta al femminile, poi è cresciuta in noi la voglia di aprirci e di sperimentare ancora e, piano piano, l’idea di un nuovo progetto ha preso forma. Abbiamo deciso di non invitare solo artiste e artisti che già conoscevamo, ma di dare la possibilità a chiunque di mettersi in gioco, tramite un vero e proprio contest letterario-fotografico che prevedeva un bando, delle regole e una giuria di esperte ed esperti che avrebbe giudicato i lavori pervenuti.
LORENZA: Avvertivo il bisogno di creare qualcosa di unico, un progetto che potesse dare spazio a chi fa dell’arte la sua dimora perpetua. Credo nel potere della condivisione e nella bellezza della scrittura. Ho pensato che i tempi fossero maturi per dare vita a una rivista: un mezzo potente che potesse unire fotografia e scrittura. Ho comunicato la mia idea a Giulia, chiedendole di fare questo “salto nel vuoto” insieme. Giulia mi ha dato fiducia, accogliendo le mie parole con grandissimo entusiasmo. Abbiamo progettato l’idea, scritto il bando e promosso la rivista non solo ad artisti e artiste di nostra conoscenza, ma a chiunque volesse concedersi uno spazio tutto per sé. La prima call ha visto una grande affluenza di artisti e artiste, rendendo sia me che Giulia estremamente contente!
3) Come mai avete voluto “convocare” numerosi artisti come poeti, scrittori e fotografi?
GIULIA: Per quanto mi riguarda, ogni arte è in grado di narrare anche di per sé, ma se è possibile creare un connubio di espressioni, il racconto che ne esce fuori ne guadagna in emozioni e colori. All’interno di questo “numero zero” abbiamo deciso di soffermarci (assieme alla giuria esterna) sulla poesia, narrativa e fotografia, ma, per il prossimo numero, non escludiamo di dare spazio anche ad altre forme artistiche.
LORENZA: Sono dello stesso avviso. L’arte è composta da vari mezzi espressivi e sceglierne soltanto uno sarebbe stato limitante e triste. L’unione di più arti offre al lettore emozioni uniche e diverse, da serbare con cura. Per il momento abbiamo deciso di puntare solo su poesia, narrativa e fotografia, ma per il prossimo numero, ci piacerebbe molto dare voce ad altre forme artistiche. Personalmente, mi piacerebbe aprire “Doppia Marea” anche a chi disegna: la rivista sarebbe ancor più splendida, se ornata da colorate illustrazioni.
4) Quanti artisti hanno preso parte alla pubblicazione? Chi sono?
GIULIA E LORENZA: Sono stati pubblicati cinque artisti e venti artiste (sì, abbiamo avuto un gran numero di donne che ci hanno inviato i loro lavori, mentre gli uomini sono stati un po’ più timidi questa volta), ma le opere pervenute erano molte di più. Assieme alla giuria (anche a malincuore) abbiamo deciso di dare spazio a chi ha rispettato ogni regola del bando per quanto concerne la tematica scelta, individuando opere di valore e originalità. Ogni artista selezionato ha saputo declinare il concetto di “natura fuori e dentro l’essere umano” in modo personale e inedito, riuscendo a emozionarci.
5) Perché avete intitolato l’opera “Doppia marea”?
GIULIA: La verità è che scegliere il titolo per questo progetto non è stato per nulla semplice. Avevamo in testa la tematica che volevamo trattare, ma dare un nome alle idee non può essere immediato. Ho proposto a Lorenza più titoli, ma non la vedevo mai del tutto convinta. Poi, un giorno, mi è venuto in mente “Doppia Marea”, ovvero: quel mare di emozioni che nascono dentro e fuori l’essere umano, un connubio tra introspezione e natura. A Lorenza “Doppia Marea” è piaciuto e adesso eccoci qui.
LORENZA: Abbiamo fatto una gran fatica a scegliere il nome per questo progetto. Abbiamo impiegato molto tempo a trovare un nome che non solo ci piacesse, ma che fosse soprattutto in linea con la tematica. Alla fine, è stata Giulia a trovarlo. “Doppia Marea” si lega al concetto di natura e al mare di emozioni che si muove dentro ognuno di noi. Non potevamo scegliere nome più azzeccato, no?
6) È stato difficile curare insieme quest’opera?
GIULIA: Sì, è stato bello e complicato per lo stesso motivo: abbiamo lavorato tantissimo fin dall’inizio. Eravamo solo in due a prenderci cura di questo progetto (ne eravamo anche un po’ gelose), abbiamo ideato un bando, creato un indirizzo mail, un profilo Instagram e abbiamo raccolto tutti i file che gli artisti e le artiste ci inviavano. Lo abbiamo fatto durante i mesi estivi e molti partecipanti ci chiedevano se fossero stati scelti o meno per il progetto. Da un lato tutto questo entusiasmo ci onorava, dall’altro non volevamo avere fretta e preferivamo scegliere con cura coloro che avrebbero fatto parte di “Doppia Marea”. Quindi una giuria competente ci ha affiancate, come ci ha affiancate Sasha Maiuolo per la realizzazione della copertina e, infine, Tempra Edizioni, che ha reso possibile tutto il nostro lavoro.
LORENZA: È stata un’esperienza entusiasmante ma anche molto complicata, direi!
Abbiamo gestito il lavoro da sole, senza un team dietro. Il peso da reggere è stato molto, ci siamo occupate di tutto (selezione, editing, pagina Instagram, promozione) e spesso la stanchezza era visibile. Però, ogni volta che leggevamo i testi, parlavamo con gli/le artisti/e scelti/e, e vedevamo il progetto prendere forma, ci sentivamo soddisfatte e fiere. Ora attendiamo con grande gioia il “numero 0” e siamo profondamente onorate di poter pubblicare con Tempra Edizioni.
7) Un solo motivo per leggere il libro?
GIULIA: Ognuno di noi porta con sé una “Doppia Marea”: questo progetto è uno specchio dentro il quale potersi conoscere e riconoscere.
LORENZA: “Doppia Marea” è un mezzo tramite il quale guardarsi dentro e capire le intermittenze del proprio cuore. Ogni poesia, foto e racconto parla al lettore, lo stimola a scoprire sé stesso e gli altri.
8) A chi dedicate l’opera?
GIULIA: La dedico al fratello non di sangue che, in una giornata d’agosto, ha ispirato i versi della poesia che ho voluto portare dentro “Doppia Marea”; al mio compagno che, anche quando perdo la felicità, mi ricorda che lui mi è accanto e che tutto andrà bene.
LORENZA: Lo dedico alle amiche, le dolci persone che mi accompagnano in punta di piedi, dando verbo al mio sentire; al mio ragazzo che sa essere un porto sicuro e, infine, a chi, in questi ultimi due anni, è entrato nella mia vita per darmi un messaggio, una carezza sul viso.
9) Avete già qualche evento in programma per promuovere l’antologia?
GIULIA E LORENZA: Ci stiamo muovendo. Oltre a presentazioni on-line (anche in compagnia degli artisti e delle artiste), molte realtà del territorio calabrese e toscano sono pronte ad ospitarci e ad ascoltare la voce di “Doppia Marea”.
10) Qualcosa da aggiungere?
GIULIA: Vorrei ringraziare tutti gli artisti e le artiste che hanno partecipato, anche e soprattutto chi si è messo in gioco ma non è stato inserito nel “numero zero”. Noi vi aspettiamo alla prossima call (che uscirà a breve).
Grazie a Tempra Edizioni che si è presa cura con delicatezza di questo progetto e grazie a chi ci leggerà e ci sosterrà durante il cammino.
A me piace vedere e intendere “Doppia Marea” come una grande famiglia, all’interno della quale artisti, lettori, curatori, esprimono amore verso sé stessi, il prossimo e verso la natura che ci circonda.
LORENZA: Io vorrei ringraziare, oltre agli artisti e artiste che hanno partecipato al numero, tutti coloro che, con dolcezza e garbo, hanno dedicato tempo al progetto, interessandosi e pubblicizzando la rivista. È una piccola gentilezza che, in tempi intrisi d’acredine, mi rallegra come non mai.
Ringrazio Giulia e Lorenza per l’intervista.
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Marianna Iannarone
per Tempra Edizioni