Antonio Cipriano nasce nel 1990 ad Ariano Irpino (AV).
Si è laureato in Scienze politiche presso l'Università degli Studi di Salerno.
Poeta esordiente si è qualificato come finalista al “Concorso Artistico Letterario Tempra Edizioni 2020 – omaggio a Frida Kahlo”, al “Concorso Giornata Mondiale della Poesia” di Aletti Editore e al Concorso “Versi sotto gli irmici” contribuendo alla realizzazione delle rispettive raccolte antologiche.
Il suo interesse per la politica gli ha permesso di scrivere il saggio “Erosione politica – patologie e derive del potere costituito” che rappresenta la sua prima opera edita.
Benvenuto Antonio, Tempra Edizioni è lieta di presentare in questa breve intervista, il tuo primo saggio “Erosione politica – patologie e derive del potere costituito”.
ANTONIO: Ringrazio Tempra Edizioni per l’ospitalità e un saluto a tutti voi lettori.
1) Quando ti sei avvicinato alla poesia?
Ai tempi delle scuole superiori: quando studiavo le diverse correnti letterarie e la mia curiosità mi portava a leggere i componimenti dei più grandi poeti o poetesse i cui versi sono propri della nostra cultura. Inoltre credo che la poesia sia la forma d’arte per eccellenza, in quanto immediata ed esplicativa di sentimenti umani così profondi, da non poter essere raccontanti altrimenti. Proprio questa capacità empatica mi ha avvicinato così tanto alla poesia, da indurmi a provare a scriverle. Nelle poesie è contenuta l’anima dello scrittore, non potevo non cedere alla manifestazione di tanta sensibilità.
2) Nonostante il tuo esordio poetico, ecco il colpo di scena: hai pubblicato un saggio politico. Come è nata l’idea di produrre tale elaborato?
Essendo laureato in Scienze politiche, nel corso dei miei studi ho assunto un bagaglio di conoscenze nell’ambito che mi ha formato intellettualmente. Osservando ciò che accade nella quotidianità politica, i suoi intenti e i suoi risultati, ho cercato di dare risposta ad alcuni avvenimenti della sfera politico-amministrativa apparentemente molto controversi. Da qui ho avvertito l’esigenza di condividere pubblicamente tali risposte o almeno il concetto che è alla base di dinamiche grandi quanto il mondo; ma che alla fine influenzano le vite nel nostro piccolo. Un confronto dunque, tra “come dovrebbe essere” e “come invece è” la realtà, che mi ha permesso di individuarne le cause e infine di condividerle con i lettori. Nella speranza di informare, nell’era dell’antipolitica, più persone possibile, al fine di non cadere nella trappola del populismo, il quale ormai dilaga.
3) Nel saggio “Erosione politica – patologie e derive del poter costituito”, il potere viene definito sulla base dell’erosione?
Il saggio è strutturato in maniera tale da dare informazioni fondamentali a seguire il mio discorso, così da poter essere compreso da tutti. Viene pertanto data innanzitutto una spiegazione del potere, della sua storia e del suo perché, fino a giungere a quelle patologie che ne causano le derive a cui giornalmente assistiamo attoniti ed impotenti. Dunque il potere viene definito sulla base della sua naturale evoluzione data dai fondamentali accadimenti storici e viene infine analizzato per ciò che è diventato, individuando gli attori principali, causa della sua erosione.
4) In Italia la democrazia sembra essere alquanto labile o solo apparente, a causa di una serie di fattori ben definiti e argomentati nel volume. C’è una via d’uscita affinché il cambiamento si inneschi nella politica?
Il cambiamento della politica presuppone a monte una forte presa di coscienza da parte delle masse, che informandosi potranno riuscire a fare il salto di qualità della democrazia stessa. D’altro canto ci ritroviamo avanti un muro immenso, fatto di informazione mainstream molto superficiale ed ipocrita che continua a generare caos, incertezza, lasciando via libera sia a quei colossi economici e politici che invece sanno molto bene dove andare a parare con lo scopo di agguantare i maggiori guadagni, sia alle malavite organizzate, le quali costituiscono un cancro che nasce dalle difficoltà sociali e che poi finisce col rovinare ogni buon proposito di buona politica. Occorrono dunque una presa di coscienza unitamente ad un nuovo paradigma sistemico che ci facciano uscire dalla situazione attuale.
5) Nell’opera emergono le grandi differenze tra i Paesi ad economia avanzata e quelli del Terzo mondo. Questo divario sembra essere sempre più ampio anche alla luce degli ultimi accadimenti legati al COVID-19. Qual è la tua opinione?
Il divario tra nord e sud del mondo, tende continuamente a salire, tanto che ormai si parla ad esempio di divario tra nord e sud d’Europa. Questo è un prodotto di sfruttamenti e soprusi attuati da chi detiene più risorse per produrne altre, unicamente a proprio vantaggio. Gli accadimenti del COVID-19, hanno messo a nudo tutto ciò palesando le difficoltà enormi degli Stati di far fronte a questa emergenza globale umanitaria, trovandosi dopo anni di austerità nel caso europeo e di sfruttamento indiscriminato nel caso del sud del mondo, con in mano un pugno di mosche. Nonostante questo però, proprio nel momento più buio, abbiamo visto come competenze e professionalità siano state più utili ed efficaci dei meri possedimenti economici. Strutture carenti sono diventate eccellenze sanitarie ammirate con invidia anche oltre l’Atlantico. Questo non può che generare positività in una situazione il cui aspetto economico consente di stare poco sereni.
6) Perché leggere questo libro?
L’intento è quello di comunicare un pensiero, a mio avviso, portante della politica attuale. Comprenderne il concetto, vuol dire anche assumere la capacità di saper leggere oltre le righe delle narrazioni dei fatti e dei proclami politici. Ritengo sia importante avere questa base, un’arma in più per essere consapevoli del funzionamento del mondo e di ciò che ci circonda. Dopotutto sono le scelte prese dalla politica che indirizzano la qualità della nostra vita. Perché disinteressarsene?
7) Qual è il target di riferimento?
Ho articolato il testo in modo semplice proprio perché mi piacerebbe avvicinare a concetti e a nozioni di diritto e/o di storia contemporanea, più tipologie di lettori: dal giovane interessato o disinteressato alla politica, allo studente accademico, così come il lavoratore.
8) Qualcosa da aggiungere?
Voglio ringraziare il professore Massimiliano Bencardino, che ha avuto la gentilezza di curare la prefazione del mio saggio. Docente universitario che ho avuto la fortuna di incontrare durante i miei studi e per il quale nutro profonda stima. Così come il team di Tempra Edizioni che ha ritenuto d’interesse il mio manoscritto e mi ha pertanto dato la possibilità di condividere un umile e personale pensiero con il pubblico.
Ringrazio l’autore per l’intervista.
Marianna Iannarone