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Associazione Culturale "Tempra Edizioni"

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Tempra Edizioni, Editoria, Libri, Pubblicazione, Autori Emergenti, Poesia, Saggistica, Narrativa, Shop online, Interviste, Lettori, Catalogo
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INTERVISTA a Roberto Ravì Pinto

2019-05-06 17:42

TEMPRA EDIZIONI

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INTERVISTA a Roberto Ravì Pinto

Roberto Ravì Pinto avvocato di professione ritrova nella letteratura l’estro creativo da poeta, “Temporali Al Neon” è la sua prima opera edita.

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Roberto Ravì Pinto avvocato nasce a Messina nel 1980. La passione per la letteratura gli restituisce l’estro creativo da poeta, "Temporali Al Neon" è la sua prima opera edita.   

 

Benvenuto Roberto, Tempra Edizioni è lieta di poter presentare al pubblico, in questa breve intervista, l’opera intitolata "Temporali Al Neon".  


Roberto: "Salve a tutti".  


1)     Per un avvocato avvicinarsi alla scrittura creativa è un tentativo di evadere dalla realtà e dalle sue regole? 

In realtà, la scrittura creativa ha fatto irruzione nella mia vita ben prima che mi iscrivessi alla facoltà di giurisprudenza; nel corso degli anni, poi, ho sempre affiancato allo studio del diritto la lettura di romanzi e raccolte di poesie. Per rispondere alla domanda, non saprei esattamente se il gesto creativo sia, di per sé, un tentativo di evasione dalla realtà; piuttosto credo che, soprattutto per ciò che concerne la poesia, consente l’accesso ad una realtà altra, per così dire più ampia: una sorta di incursione metafisica.   


2)     Quale ruolo riveste, in questa epoca ibrida, la poesia? 

Direi che ogni epoca di incertezza amplifica sensibilità e insicurezze a tal punto che inevitabilmente si è portati a cercare nuovi punti di riferimento. La poesia, proprio perché funziona per archetipi e simboli, è uno degli strumenti più potenti attraverso cui ciascuno, più o meno consapevolmente, si rapporta all’assoluto, ricercando una sorta di reintegrazione individuale e collettiva.     


3)     Dalla tua esperienza, in quanto gestore del profilo "Liberverso" su Instagram, credi che la nuova frontiera della poesia sia sui social network? 

Ho aperto la pagina nel luglio 2018, un po’ per gioco e perché mi è sembrato il modo più semplice per rendere note le cose che scrivevo da tempo. La dimensione cybernetica è una grande conquista e una grande risorsa, ma inevitabilmente ha portato con sé una sorta di mutazione antropologica: nel nostro modo di comunicare, di pensare e di vedere la realtà. Per quanto riguarda il rapporto tra poesia e social network, credo che proprio le modalità di funzionamento dei social e la natura stessa della poesia possano creare delle simbiosi interessanti. Penso questo anche in funzione del mercato editoriale. Spesso nelle librerie - di fronte agli scaffali poco forniti - mi son sentito dire che la poesia non vende. Eppure, su Instragram, le pagine dedicate sono piene di followers e ricevono numerose condivisioni.   Poi, certo, le banalizzazioni, il livellamento verso il basso, le frasi ad effetto scambiata per opera d’arte, l’italiano sgangherato, la confusione delle definizioni sono inevitabili, soprattutto nel mondo virtuale privo di filtri. Ma questo fa parte del gioco. In fondo, di libri illeggibili e banali se ne sono sempre pubblicati: su internet tutto, nel bene e nel male, è solo maggiormente amplificato. In ogni caso, com’è accaduto per la musica, autori ed editori dovranno fare i conti con la rete, che, al netto di tutto, in ogni caso, rappresenta una conquista rivoluzionaria.

  
4)     Il titolo della raccolta poetica, Temporali al Neon, è bizzarro. Come mai lo hai scelto e qual è il significato metaforico in esso nascosto?

Temporali al neon è anche il titolo di una delle poesie della raccolta ed è un’immagine che risponde al mio immaginario fatto di strade, di insegne pubblicitarie, di periferie, di stazioni e compendia due immagini per me formidabili: la pioggia e le sere di città. Per questo ho pensato che fosse perfetto anche come titolo del libro.   


5)      L’opera si caratterizza per la delicatezza e spontaneità dei suoi versi in un’atmosfera urbana e malinconica. Quali temi hai sviluppato? 

Le poesie mi sono "arrivate" quasi già pronte: di solito nella mia testa "qualcuno" comincia a recitare il primo verso e poi il resto viene da sé; le ho scritte per strada, sui treni, tornando dal mare, andando a lavoro. La spontaneità, poi, per me rappresenta una cifra stilistica. Mi piace scrivere ad orecchio. Riguardo ai temi, apparentemente, queste sono poesie d’amore: lo sono perché sono nate per questo; al tempo stesso, però, non lo sono, e ciò perché dentro ci sono tutte le mie letture, la mia visione del tempo, le immagini urbane e le mie suggestioni.  

 
6)  «La cifra dell’amore si misura /nell’amore che la vita/ non riesce a contenere» - in questi versi definisci l’amore una quantità, fai riferimento al suo peso? 

In realtà, la parola chiave qui è "contenere" che deriva dal latino "continère", che a sua volta deriva da cum tenère, ovvero tenere insieme, tener fermo. l’amore è qualcosa che la vita non riesce a tener fermo, l’amore finisce per disperdersi, per debordare, per travolge regole, limiti, paure, vincoli, argini. E così l’amore si recupera altrove, i pezzi si rimettono insieme con le parole e con i versi.   


7)     «E nessuno di noi sa chi è /se non questa scintilla/ che divampa/ nelle periferie/ delle nostre solitudini» - la periferia è la parte più desolata dell’anima? 

La periferia è la parte più desolata dell’anima e anche la più ricca: è la parte dove ritroviamo noi stessi, senza mediazioni. Così, la periferia è anche la parte più vera. In fondo, se vuoi conoscere davvero una città, è nelle periferie che devi andare: è come togliere una maschera, come scostare un velo.   

 
8)     In alcune liriche sottolinei la rottura con il passato utilizzando un’espressione intensa «consegnarsi al tempo» - è solo così che si fa pace con sé stessi? 

Qui andrebbe richiamata un’antica distinzione tra tempo umano e tempo degli dei, tempo circolare e tempo lineare, tra aion e cronos. C’è un tempo dal quale ci si può distaccare e un tempo eterno dove passato, presente e futuro, sono solo un unico momento. Le cose si consegnano al tempo cronologico, ma si ritorna ad esse in un tempo senza tempo: la poesia è un portale verso questa dimensione.   


9)     Perché un lettore dovrebbe acquistare Temporali Al Neon? 

Non so dire perché un lettore dovrebbe comprare questo libro, ma poiché credo che la nostra vita sia un insieme di sincronicità, di coincidenze significative, so che questo libro troverà i suoi lettori, così come ha trovato il suo autore e il suo editore.       

 

Ringrazio Roberto per l’intervista .

                                                                                                                                Marianna Iannarone

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