Agnese Miluzzi autrice esordiente nasce nel 1991 a Rieti. Da sognatrice e appassionata di scrittura creativa propone la sua prima opera “Il Tulipano di Tènoca” nonché una fiaba per piccoli lettori - illustrata da Andrea Yokurama – e ce ne parla in questa breve intervista.
Cara Agnese, ti accolgo con piacere in questo spazio virtuale di Tempra Edizioni, benvenuta.
AGNESE: Ciao a tutti!
1) Da quanto tempo coltivi la passione per la scrittura creativa?
Fin da bambina sono stata sempre molto attenta a quello che mi circondava, ero molto curiosa. Mi divertiva tantissimo poi poter riportare su un pezzo di carta quello che mi aveva particolarmente colpito.
2) A quale autore di fiabe ti ispiri?
Sicuramente ai fratelli Grimm che, con le loro fiabe hanno fatto parte della mia infanzia.
3) Com’è nata l’idea di scrivere “Il Tulipano di Tènoca”?
Il mio libro nasce da un sogno. Un sogno ricorrente che facevo da bambina.
4) Nel racconto descrivi il “Bosco Incantato” come un luogo magico fatto di amore e tranquillità - dove il tempo è sospeso - conteso però da due fratelli il re Aaron e il re Ilio, che pensano di poterlo conquistare attraverso la guerra. Bel paradosso! Cosa puoi dire a riguardo?
Molto spesso si tende a credere che, con potere ed arroganza si può ottenere qualsiasi cosa. Questo implica che, i valori “più belli”, più importanti, come la gentilezza ed il garbo vengano accantonati da una parte. Come accade nel mio “bosco incantato” non è sempre così!
5) La trama dell’opera si aggira attorno al “Tulipano” perché hai scelto questo fiore come simbolo della storia?
Ho scelto il tulipano perché è il mio fiore preferito e rappresenta il vero amore. In passato, donando un tulipano si dichiarava di essere “infuocati dall’amore”.
6) La figura magica di Plin sembra essere una delle poche certezze di Ginevra, la principessa in carne ed ossa. Il valore di quel legame sembra però essere apprezzato soprattutto quando sta per essere spezzato, accade sempre così anche nella realtà?
Sì, purtroppo tendiamo ad apprezzare e a renderci conto di quello che abbiamo solo quando stiamo per perderlo. Non ci basta mai nulla, vogliamo sempre di più e poi, forse, durante il cammino della vita ci rendiamo conto che avevamo tanto e non ce ne siamo presi cura abbastanza.
7) L’opera vanta delle illustrazioni di Andrea Yokurama, i personaggi così come sono stati illustrati corrispondono alla tua idealizzazione di essi?
Ho conosciuto Andrea tramite Michela Morelli di Funambolo Edizioni. Abbiamo iniziato subito con lo storyboard e il tratto da dare al picture-book, Andrea voleva distaccarsi dal classico stile fantasy italiano, creando un immaginario grafico, rendendo le illustrazioni semplici ma con un impatto visivo forte, lavorando con il contrasto giallo/nero, con un tratto che riprende le raffigurazioni greche/romane dei vasi.
8) Speri che il tuo pubblico di riferimento si soffermi maggiormente su quale aspetto del libro?
Nel mondo dove così facilmente ci facciamo del male gli uni agli altri, incarnare i valori della Principessa Ginevra significa brindare alla felicità. Infatti l’amore ci fa “tornare umani” e il perdono offerto con la generosità costruisce i ponti tra le persone che il male tentava di allontanare. Un cuore buono come quello di Ginevra vede la bontà di animo e la dolcezza perfino là dove ha sperimentato l’amarezza. Non è l’ingenuità ma la sapienza di saper sanare una relazione e aprirsi alla bellezza di vita, bisogna ricordare a tutti i rancorosi che l’amore può essere l’unica fonte di pace tra le persone.
9) Qualcosa da aggiungere?
Sì, ricordo che il libro è disponibile su www.tempraedizioni.com e nei principali store digitali. Grazie a quanti lo hanno letto e a quanti lo leggeranno.
Ringrazio Agnese per l’intervista.
Marianna Iannarone
